Il triangolo Maxwell mostra i tre colori primari e la gamma completa di colori ottenibili miscelando due o tre primari insieme. Questo triangolo prende il nome dal fisico scozzese James Clerk Maxwell.
Lungo i lati di un triangolo Maxwell, che unisce due dei tre colori, si ha ogni possibile combinazione. Se ci si sposta dal lato verso il centro, il terzo primario diventa sempre
più importante. Al centro, nel punto "pari energia", si ha il bianco puro.
In pratica, esso ci aiuta a capire il funzionamento dei filtri sui colori di un soggetto. Ad esempio un filtro rosso (guardare il triangolo!!) lascia passare la luce rossa, metà della luce riflessa da oggetti magenta e gialli (perchè essi sono per metà blu e verdi) e non lascia passare invece la luce blu, ciano, e verde.
Maxwell "provò" concretamente questo triangolo realizzando tre immagini di un tartan scozzese usando sull’obiettivo tre filtri di diverso colore, rosso, verde e blu, e le proiettò su uno
schermo con tre diversi proiettori, esattamente nello stesso punto. Il risultato fu un’immagine a colori. Nel 1903 egli riuscì a vendere questo nuovo sistema ai Fratelli Lumiere che furono in
grado di utilizzare la teoria di Maxwell e che chiamarono processo Autochrome.