Yukihiro Takahashi, un amico, una stella

 

Ero un adolescente che ascoltava la sua musica. Successivamente ho iniziato a imparare il giapponese ed i testi delle sue canzoni sono stati la prima cosa che ho deciso di tradurre, ascoltare e cercare di comprendere.

Le canzoni di Yukihiro sprigionavano per me tutta la dolcezza e la delicatezza delle poesie romantiche. La sua voce, il suo atteggiamento, le sue note, tutto mi rasserenava, mi dava positività e benessere.

Anni dopo, quando ebbi la fortuna di incontrarlo davvero per fotografarlo a Tokyo, e frequentarlo, scoprii che quelle che fino ad allora erano solo impressioni corrispondevano alla verità... "Kouki" era davvero così , gentile e sereno, disponibile e positivo.

Ora il passato batte dentro di me come un secondo cuore. Vorrei poter tornare indietro ai vecchi tempi e premere pausa... solo per un po'.

Mi vengono in mente molti momenti: ricordo che Kouki mi disse di aver incontrato per la prima volta il futuro collega della YMO Haruomi Hosono, cinque anni più anziano di lui, quando i due si esibirono a una festa da ballo nella località di Karuizawa, nella prefettura di Nagano, alla fine degli anni '60. "Eravamo solo studenti del primo o del secondo anno delle superiori, ma Hosono ci disse che la musica che suonavamo era più interessante di quella della sua band". È strano come vanno le cose, ma so che è stato a Karuizawa che loro, Yukihiro e Haruomi, si sono salutati per l'ultima volta.

Un giorno Yukihiro mi disse che anche la loro etichetta discografica, l'Alfa Records, all'inizio non sapeva cosa pensare di loro (YMO). "Quando abbiamo realizzato il primo album, nessuno all'etichetta aveva capito cosa stavamo cercando di fare". "Ci fu una riunione in cui ci dissero 'Se fate così, ci metterete in una posizione difficile'". Ci volle l'entusiasmo del dirigente discografico americano Tommy LiPuma, la cui etichetta A&M/Horizon Records avrebbe poi pubblicato il debutto dela YMO all'estero, per convincere Alfa a firmare.

L'immagine di un uomo che cammina verso il tramonto con il suo cane al fianco mi attraversa la mente adesso. Ringrazio il cielo per avermi fatto fermare quella sera per allacciarmi le scarpe, così che ora possa godere anche questo ricordo.

 

Yukihiro Takahashi è morto a Karuizawa l'11 gennaio, a causa di una polmonite. Da due anni si stava curando per un tumore al cervello. Aveva 70 anni.

Takahashi, nato a Tokyo, ha iniziato la sua carriera nei primi anni '70, esibendosi con suo fratello, Nobuyuki Takahashi, nella band Buzz prima, e poi nel gruppo Sadistic Mika Band che ha portato il glam e il prog rock in Giappone nei primi anni '70 ed è stato tra le prime band giapponesi a raggiungere il successo fuori dal paese, specialmente nel Regno Unito, aprendo i concerti per i Roxy Music nel loro Siren Tour tra 1975 e 1976, e con presenze alla BBC TV ed alla radio. Registrarono il primo album con il produttore dei Pink Floyd Chris Thomas. Dopo il secondo lp, la band si sciolse; Takahashi continuò con alcuni dei membri con il nome Sadistics, pubblicando due album in studio prima di dividersi, e ritrovarsi nel 2006 con un nuovo album come Sadisti Mikaela Band.

Nel 1978, Takahashi, il tastierista Ryuichi Sakamoto e il bassista/tastierista/cantante Haruomi Hosono (già membro di famosi gruppi rock come gli Apryl Fool e gli Happy End) unirono le forze per formare il supergruppo Yellow Magic Orchestra. Utilizzando sintetizzatori, sequencer e drum machine, il trio è stato un pioniere nel genere elettronico, anticipando il suono degli anni Ottanta. Sono spesso considerati, insieme al gruppo elettronico tedesco Kraftwerk, come pionieri della musica elettronica e influenze significative su generi emergenti come hip-hop, new wave e techno. La Yellow Magic Orchestra è stata tra i primi gruppi a impiegare nei live show dispositivi come il Roland TR-808 Rhythm Composer e il sintetizzatore Moog II-C usati per completare la chitarra funky di Hosono e la batteria tesa e trascinante di Takahashi. A differenza delle loro controparti tedesche, che si appoggiavano alla natura avant-garde del suono elettronico e si definivano automi, la Yellow Magic Orchestra ha trovato il modo di piegare quella natura verso la musica pop, fondendo elementi della Motown, della disco e del synth-pop. Takahashi era straordinariamente abile nel prendere quelli che erano ovviamente suoni artificiali e tecnologicamente mediati e usarli per costruire canzoni che suonassero pienamente e organicamente umane.

Il loro singolo "Computer Game", che è apparso nel loro album di debutto omonimo, è diventato un successo mondiale, entrando nella Top 20 nel Regno Unito e facendo scalpore negli Stati Uniti; l'album Solid State Survivor uscì nel 1979 e includeva testi in inglese di Chris Mosdell.

La YMO continuarono nel decennio successivo con una serie di pubblicazioni, Xoo Multiplies nell' 80, due album BGM e Technodelic del 1981 e Service e Naughty Boys nel 1983, ma si sciolsero nonostante la loro enorme popolarità, poiché i singoli membri del trio cercavano di proseguire la loro carriera solista,  tuttavia, pur continuando spesso a suonare insieme; Hosono e Sakamoto sono, ad esempio, apparsi nei primi quattro album da solista di Takahashi. Quel quinquennio tra il 1978 e il 1983 ha segnato una sorta di apice per il pop giapponese, forse l'unico momento nella storia musicale del paese in cui il suo gruppo più popolare era anche il più all'avanguardia. 

Nel 1980, abbracciando i generi emergenti synth-pop e city pop, Takahashi pubblicò il suo secondo LP da solista Murdered By the Music, con i suoi compagni di band YMO insieme ai testi in inglese di Mosdell.

Fu seguito, l'anno successivo, da Neuromantic, un capolavoro di electro sophisti-pop, che comprendeva Phil Manzanera e Andy Mackay dei Roxy Music, oltre a successi come "Drip Dry Eyes" e "Something in the Air". Qui Takahashi aveva il piglio di qualcuno che sapeva chiaramente che stava innovando. Non giocava ad evocare il passato, ma la sua musica stava invocando il futuro. La musica elettronica ha poi  continuato a mutare, ma i primi atti di genere come Neuromantic sono stati raramente eguagliati. Ecco perché è facile continuare ad avere nostalgia di questa musica... ci offre il suono di un futuro che non è mai arrivato.

Takahashi ha poi collaborato con Bill Nelson di Be-Bop Deluxe e i suoi compagni della YMO per What, Me Worry? che continua da dove si era interrotto Neuromantic, con un J-pop vintage più scintillante sottolineato dai suoi celebri compagni di band. "It's Gonna Work Out" è uno Scary Monsters più leggero ed elettronico, mentre "Sayonara" è un movimento synthpop squisitamente multistrato cantato in giapponese.

Tomorrow's Just Another Day del 1983 sembra leggermente meno ispirato rispetto al suo predecessore. Inizia con forza con l'irresistibile "Ripple". Anche "My Bright Tomorrow" e "Kagerou" sono all'altezza degli standard rigorosi di Takahashi. "Maebure" ha un appeal più radiofonico, con un lavoro di produzione che include di tutto, dai sassofoni ai sitar, e che, in effetti, ha ottenuto risultati migliori nelle classifiche giapponesi rispetto a qualsiasi altro suo lavoro.

WILD & MOODY (1984) è il sesto e ultimo album da solista dell'artista per l'etichetta YEN. In contrasto con il suo precedente album Tomorrow's Just Another Day, che consisteva principalmente in melodie dolci, dove la metà aveva testi giapponesi, questo album esplora suoni funk digitali e presenta tutti i testi in inglese che preparano il terreno per rivolgersi ad un pubblico globale. Iva Davies della band australiana Icehouse appare in 3 tracce; i testi per la traccia numero 2 sono stati scritti da Steve Jansen, che considera Takahashi il suo mentore. Presente anche Bill Nelson che duetta con Takahashi.

Nel 1981 aveva anche formato il duo Beatniks con Keiichi Suzuki dei Moonriders, pubblicando Exitentialism, il primo album di quella che sarebbe stata una collaborazione decennale.

Nel 1986 ha luogo una collaborazione con Steve Jansen (fratello di Sylvian e batterista dei Japan) con un maxi singolo che presenta i brani "Stay Close" sulla prima facciata e "Betsu ni", forse ancora più bella e sicuramente più sofisticata, sulla il secondo.

Negli anni successivi lo stile, talvolta più morbido che in passato, si muove tra sophisti-pop, synth-pop e smooth jazz, variando sensibilmente il dosaggio dei generi a seconda degli album e cantando più spesso in giapponese, come ad esempio in Once A Fool, Only When I Laugh, EGO, BROADCAST FROM HEAVEN, A Day In The Next Life, Life Time, Happy Time, MR. YT, Golden Fate of Gold, Portrait with no name, A sigh of ghost, A Ray of Hope...

Negli anni 2000, Hosono e Takahashi formarono il duo glitch pop Sketch Show, che da settembre 2002 a novembre 2003 pubblicò due album "Audio Sponge " e "Loophole" e un EP "Tronika".. un pop pieno di pace e di grande qualità.

Nel 2008 un nuovo progetto chiamato Pupa, una band che offriva una tela dai toni morbidi su cui la cantante Tomoya Harada sovrapponeva la sua voce sofisticata. Takahashi spesso era protagonista al microfono, offrendo il suo stile vocale unico, fluido e sempre identificabile. I testi dei Pupa erano un mix di giapponese e inglese, e a volte sconfinavano anche in altre lingue, ma nulla sembra mai forzato. Anche l'abbigliamento della band, tutto disegnato da Takahashi (come quello della YMO, tra l'altro) era una parte importante dell'immagine della band.

Nel 2014, Takahashi è stato in tour con un supergruppo noto come Metafive (con il DJ e produttore Towa Tei, il polistrumentista Keigo Oyamada, meglio conosciuto con il suo nome d'arte Cornelius, Yoshinori Sunahara, precedentemente del gruppo dance-pop della major league Denki Groove, e il cantante -cantautore Leo Imai) pubblicando un album "Meta", un EP e un album concerto nella seconda metà del decennio, poi, nel 2020, il singolo "Environmental". Takahashi si prese una pausa per sottoporsi a un intervento chirurgico al cervello per un tumore poco dopo l'uscita della canzone. L'anno scorso è stato pubblicato il nuovo album, e ultimo, dei Metafive.

 




 

 

 

"Secret Affinities"

A journey between

nameless fascination

and mysterious

correspondences

 

 

  

 

Works exhibited in: 

 

  • 2020 Nagoya
  • 2018 Barberino di Mugello
  • 2018 Pistoia
  • 2018 La Spezia
  • 2016 La Spezia
  • 2016 Carmignano
  • 2016 Dolcè (VR)
  • 2016 Lastra a Signa
  • 2015 Prato
  • 2015 Rovereto
  • 2015 Viareggio
  • 2015 Florence
  • 2015 Paris
  • 2015 Florence
  • 2014 Marina di Pietrasanta
  • 2014 Pistoia
  • 2014 Empoli
  • 2014 Florence
  • 2013 Pistoia
  • 2012 Tokyo
  • 2012 Osaka

   


All images cointained

on this website

are copyrighted

by Alessandro Niccolai.

All rights reserved ©